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giovedì 30 gennaio 2014

L'insonnia del fiocco azzurro

E l'ultimo membro della famiglia si è aggiunto in tutto il suo splendore e la sua fretta, l'ostetrica non è nemmeno riuscita a mettersi il camice dall'impazienza che aveva di venire al mondo. ^.^

Le emozioni, la gioia ed il caos organizzativo non sono mancati, fortunatamente per il momento è mancata la gelosia del piccolo ciclone di casa, anzi ogni cosa che fa è un cercare il bimbo. Al momento questo è il suo nome ed anche il nuovo mantra, da quando si sveglia a quando va a letto è tutto un bimbo, bimbo, bimbo, sempre a cercarlo e a cercare di offrifgli quello che sta utilizzando in quel momento, dall'acqua alla pasta, dalla copertina al dinosauro robot, quando viene messo nel lettino gli va vicino e gli canta la ninna nanna, e la mattina quando esce per andare all'asilo, anche se il bimbo è nella sua stanza, non manca il ciao ciao bimbo.

Ovviamente non è tutto oro quello che luccica, perchè assieme a questa gioia per il fratellino è arrivata anche la mammite acuta con picchi esponenziali nella notte.Il piccolo tartarughino di notte dorme anche 4/5 ore di seguito, durante le quali il piccolo taz si sveglia dalle 2 alle 3 volte -.-''

La notte ormai è una staffetta, dopo i primi giorni di risvegli in contemporanea, credo si siano messi d'accordo ed ora invece di svegliarsi insieme si svegliano in modo alternato: prima uno e poi l'altro, con intervalli tra i due risvegli che variano dai 30 minuti all'ora e mezza. Loro sembrano felici e soddisfatti perchè ad ogni risveglio hanno l'esclusiva della mamma, la mamma arriva alla mattina più rintronata di quando è andata a letto. Il papà ci prova anche ad aiutare, ma per il momento può gestire solo il tartarughino perchè il piccolo taz senza la mamma non si addormenta, al massimo rimane sveglio nel letto in versione cozza sul papà, ma di scivolare tra le braccia di morfeo non ci pensa proprio.

 Al momento alla sopravvivenza, niente progetti di riordino e grandi pulizie, beh a dire il vero l'idea c'è ma la forza no, niente organizzazione di menu o preparazione di grandi banchetti, ma una semplice cena tipo pasta al sugo e verdura, anche affettati formaggi pane ed insalata è un'ottima cena.

Poi il resto si vedrà al momento riesciamo solo ad avere idee, se poi queste idee troveranno anche una vita reale solo il tempo lo saprà dire.

P.S. Ora che il piccolo Taz ha ricominciato l'asilo forse riuscirò a scrivere qualcosa di questi giorni passati prima che le emozioni e i ricordi si fondano l'uno con l'altro.

lunedì 18 novembre 2013

Piccole crocette crescono... alla ricerca del retro perfetto

Se ci si informa su internet, cosa che ho fatto visto che non conosco nessuno che sappia ricamare, il punto croce è di una facilità inaudita, basta fare le crocette, una dopo l'altra e il gioco è fatto. Poi però continui a leggere e subito ti dicono che la cosa fondamentale è che il retro deve essere perfetto, quindi composto solo da linee verticali. A questo punto partono mille esempi di piramidi: a testa in su, in giù, laterali, ma SOLO piramidi e basta, come se queste coprissero tutti i dubbi che ti potresti fare durante una realizzazione.

Dopo aver letto un po' di tutorial ed aver cercato un po' di schemi semplici, ho provato anch'io a fare il mio primo lavoro.

Ecco, le piramidi le prenderei ad una ad una e le lancerei a tutte le persone che hanno perso tempo e fatica per spiegarle, ma che non hanno pensato di scrivere come fare quando si deve saltare un quadratino. Lì la linea verticale come faccio a farla? Finisco il lavoro e ricomincio? Ma se ci sono 3 crocette una accanto all'altra ma con un quadratino bianco in mezzo cosa faccio? La fiera della singola crocetta o mi azzardo con una linea orizzontale?


Dopo aver passato giorni a riempire excel e quaderni a quadretti per cercare l'ordine migliore per partire e dove arrivare e come saltare da un punto all'altro, alla fine ho deciso di ignorare completamente il retro e fare come se non esistesse.

 

Il davanti è venuto abbastanza bene, quindi il progetto si è trasformato in un cuscino, così il retro è nascosto e non ci devo pensare più, considerando poi che è uno dei lavoretti per il calendario dell'avvento, non avevo voglia e tempo da perdere senza trovare una soluzione.

A questo punto guardando il retro del primo lato, ti viene subito da metterti le mani in testa perchè è un macello: c'è più filo dietro che passa da un punto all'altro, rispetto a quello che è servito per il ricamo frontale. Quindi per il secondo lato ho cercato di avere un pochetto più di criterio, ok non molto ma un piccolo miglioramento c'è stato, diciamo che ora forse ho usato quasi la stessa quantità di filo per il retro e il davanti, anche se le linee orizzontali superano nettamente quelle verticali.



Adesso devo cercare una soluzione migliore, perchè i prossimi lavori che vorrei fare sono delle calze di Natale con ricamo davanti e sarebbe bello non avere un gomitolo aggrovigliato all'interno.

Ma mi domando se la realizzazione di un lavoro con il retro perfetto sia un mistero tramandato solo per via orale come le vere ricette delle tradizioni regionali, oppure se c'è una qualche organizzazione anti lineette verticali che si occupa di cancellare i consigli e le istruzioni per avere un retro perfetto quando nello schema non ci sono piramidi.

sabato 16 novembre 2013

Guerra ai contenuti o alla tecnologia?

Ho letto un paio di giorni fa un post interessante di Gina Barilla, Mobile born, alla fine del quale chiede come ci comportiamo con i nostri figli e il nostro pensiero sui bambini che utilizzano la tecnologia.

Avevo cominciato a rispondere, ma c'erano così tante cose da dire, che mi sono dovuta interrompere per riordinare un attimo le idee e trovare un po' di tempo tranquillo per mettere su carta i miei pensieri.

Noi siamo una famiglia ipertecnologica, più che per l'utilizzo in se per il suo funzionamento, beh siamo entrambi programmatori appassionati di robotica e con nonno ex programmatore, quindi in casa nostra arriva un po' di tutto.

Secondo me solitamente si confonde l'oggetto con il contenuto, soprattutto il significato di contenuto per bambini e contenuti "normali".

I prodotti per bambini, dai cartoni, ai giochi materiali fino alle applicazioni, non sono denominati in questo modo solo perchè contengono immagini e linguaggi adatti ai bambini, ma perchè sono pensati per attirare la loro attenzione e cercare di mantenerla su di sè. Questo vuol dire che se vengono usati o visti spesso possono causare anche una dipendenza, lo so il termine è forte ma non me ne viene in mente nessun'altro.

Per questo motivo tv e accessori vari si cerca di farli usare dai più piccoli per poco tempo e spesso quando li si spegne partono i capricci e i pianti, perchè vuol dire che quel prodotto è stato fatto così bene da attrarre l'attenzione del bambino così a lungo che lui vuole continuare ad utilizzarlo.

Noi non siamo contro l'utilizzo della tecnologia da parte dei bambini, ma più che altro per una scelta di contenuti non studiati apposta per bambini.

Ad esempio il piccolo Taz a volte vede la tv, ma principalmente documentari sulla natura (visti prima da noi nel caso ci siano scene di caccia tra leoni e gazzelle), ovviamente i documentari devono essere fatti bene con immagini nitide ed inquadrature belle. Oppure programmi tipo "Come è fatto", che dura una ventina di minuti e ti fa vedere come nasce un determinato oggetto.

Quando guarda questi tipi di programmi solitamente dopo un quarto d'ora circa non ha più voglia di vedere la tv ma vuole tornare a giocare perchè si è riposato abbastanza, ha visto cose interessanti che non astraggono troppo la realtà e non c'è nulla di specifico pensato per attrarre la sua attenzione, tipo canzoncine ed effetti grafici particolari con colori troppo vivaci. Se vista così la tv, con noi accanto, anche vederla un pochino tutti i giorni non la trovo un comportamento troppo negativo, ovviamente basta non piazzarcelo davanti per ore ed ore perchè anche una lezione di fisica teorica diventerebbe estremamente negativa. ^.^"

Quando invece capita che guardi i cartoni, magari dai nonni o dagli zii, allora lì il suo comportamento cambia completamente. Se glie ne dessimo la possibilità starebbe seduto tutto il giorno a fissarla come imbambolato e nel momento in cui la tv viene spenta comincia a fare i capricci perchè ne vuole ancora. In questo caso quindi 15 minuti al giorno diventano subito anche troppi.

Stessa cosa per il tablet, l'unica cosa che utilizza, al momento, sono applicazioni per prendere appunti. In pratica un foglio bianco o colorato sul quale puoi scrivere con il dito o il pennino, cambiare colore e spessore del tratto. In pratica per lui è come se fosse una lavagnetta magnetica, tipo quella grande che ha, ma sulla quale può usare anche i colori.

Secondo me per i bambini è molto più intuitivo il tablet rispetto al pc perchè spostando le icone, toccandole direttamente sul monitor, il collegamento azione-reazione è molto simile a quello che avviene nella realtà, rispetto ad utilizzare un mouse, infatti le poche volte che si avvicina al pc cerca di spostare le cose toccando il monitor. -.-" Quindi da questo punto di vista il tablet è migliore rispetto al pc.

Tutta la tecnologia, così come le invenzioni, e il progresso hanno generato degli effetti positivi e degli effetti negativi. Basti solo pensare al vantaggio che abbiamo non dovendo più coltivare un orto o allevare gli animali, perchè basta andare a prendere il prodotto finito (e pulito) in negozio. Un enorme vantaggio indubbiamente, ma grazie al quale molti bambini (e a volte adulti) non sanno da dove arrivino i vari alimenti e il tempo e la fatica che ci vuole per ottenerli.

Il vero problema della tecnologia, ovviamente sempre secondo me, è il confondere l'oggetto in sè con i contenuti che vengono poi inseriti maggiormente, facendo coincidere questi ultimi con l'invenzione originale che probabilmente non aveva nulla a che vedere con il suo uso finale.

giovedì 14 novembre 2013

Scrivere o costruire, questo è il problema

In queste settimane mi sono venute in mente una miriade di post da scrivere, alcuni riflessivi, altri di scoperte che avevo fatto o progressi raggiunti in attività che ho imparato autonomamente... in pratica tutte ^.^''
Ho quasi finito il mio primo lavoro a punto e croce, lo devo solo confezionare, il piccolo Taz ha cominciato a dormire nel lettino più grande, mi sono data alla panificazione ed ho scoperto che le mantovane mi vengono molto bene... anche troppo, l'ultimo kilo di pane è finito in un paio di giorni ed ho fatto un po' di progetti per i calendari dell'avvento per la casa.
Io e il piccolo Taz stiamo cominciando a crearci dei piccoli spazi individuali, se faccio le pulizie o lavori spostandomi da una stanza all'altra o comunque stando in piedi, allora lui gioca anche da solo, ma se mi siedo per scrivere o fare altre attività allora smette subito di giocare e cerca di prendere qualsiasi cosa stia facendo.

Inoltre la mattina spesso e volentieri viene a casa nostra la cuginetta che ha un mese in meno del topolino, e il caos è a questo punto l'unica costante della nostra giornata.

Quindi i momenti che non passiamo a giocare o a sistemare il caos che regna sovrano in casa, la scelta passa tra fare qualcosa delle mille attività che sto portando avanti in parallelo, oppure scrivere di quelle già fatte.
Al momento ha vinto la scelta di costruire. ^.^
Avrei bisogno di un collegamento diretto tra la mia mente ed un foglio di carta, in modo da poter scrivere tutto quello che mi viene in mente anche se sto facendo altre cose. ^.^'

lunedì 4 novembre 2013

Torta a prova di disastri





Come già detto precedentemente, la mia abilità in cucina è molto altalenante e si presta a molte interpretazioni soprattutto artistiche, quella più gettonata è il lancio carpiato nel cestino. ^.^''

Il problema, oltre all'ispirazione che non sempre mi accompagna, è la mia doppia personalità in cucina: un po' Archimede (di Topolino) mentre preparo gli ingredienti, pesandoli tutti al grammo ognuno nella sua ciotolina, ed un po' Paperino quando li devo poi mettere insieme.
Quindi una specie di disastro generale condito da mille ciotoline, bilance e bilancini, se lanciassi una bomba nel frigo avrei più probabilità di tirare fuori qualcosa di commestibile. -.-''
Inoltre da piccola a cucinare era solitamente mia mamma, il cui piatto forte era (ed è ancora) scaldare le schiscette mandate dalla nonna ^.^''
Il vero cuoco è mio papà che oltre a cucinare divinamente, cura anche la composizione dei piatti e della tavola, però lavorando dalla mattina presto alla sera tardi non aveva molto tempo per deliziarci dei suoi manicaretti e le domeniche che si dedicava alla cucina erano una delizia ed insieme un tormento.
Delizia perchè si mangiava divinamente, tormento perchè la personalità di Archimede l'ho presa da lui, ma portata a livelli di perfezione e precisione che ancora non sono riuscita a raggiungere, con una vena di creare sorprese anche questa ereditata perfettamente. Quindi si chiudeva a chiave in cucina per preparare le sue specialità tutte a mano (compresa la pasta)  verso le 9.00 del mattino ed apriva la porta solo quando la tavola era imbandita e la cucina in ordine, che avveniva più o meno verso le 3.00 del pomeriggio.

Tutto questo preambolo per dire che ora che mi cimento di più in cucina, tra i vari disastri che combino, a volte riesco a tirare fuori anche qualche pietanza non solo commestibile, ma addirittura buonissima, e che da ogni disastro imparo verità culinarie impensabili.

Ad esempio ho imparato che il bianco dell'uovo se non lo monti subito non si monta più, nemmeno se lo frulli per mezz'ora facendo quasi fondere il frullino.

Ho poi scoperto che il rosso dell'uovo non diventa una crema bianca se lo sbatti con lo zucchero di canna grezzo, perchè anche qui un frullino non basta, diventa si una crema ma con tutti i granellini di zucchero ancora lì belli visibili, perciò è inutile tentare di scioglierli.

Se nella ricetta c'è scritto di grattugiare la buccia di un limone, questa va proprio grattuggiata e non frullata perchè vengono fuori dei pezzetti troppo grossi da mettere nell'impasto e che se il limone è molle grattugiarlo diventa un'impresa. -.-

Ma nonostante questo sono riuscita a preparare una torta molto buona che è riuscita a mettere di buon umore il piccolo Taz dopo il primo assaggio,una mattina che si era svegliato tutto imbronciato.

La ricetta è la Torta profumata della nonna di Regina Sole, trovata sul forum di Cookaround.

E' una semplicissima torta fatta con farina, fecola, burro, latte, uova, bucce di limoni e lievito. Non sto a scrivere misure e procedimento perchè lo ha già fatto lei in modo impeccabile e corredando il tutto con varie foto, ma approfitto di questo post autocelebrativo per segnarmi il link alla ricetta perchè sicuramente la rifarò più volte.

Mi sa che comincerò una mini-rubbrica sui successi in cucina, seguita da un'enciclopedia su tutti quei piatti che invece sono stati dei veri e propri disastri.

lunedì 21 ottobre 2013

Realtà e illusione

E' da qualche giorno che si parla della Hunziker e del suo ritorno troppo precoce al lavoro che creano una pubblicità negativa e distorta della maternità, così come un po' di tempo fa si parlava Kate Middleton e di come fosse una mamma normale dopo la nascita del royal baby.

Secondo me nessuna delle due è una mamma "normale" nel senso proprio del termine. Non conosco, ovviamente, la loro organizzazione familiare, ma penso che nessuna delle due debba fare a turno con il marito per buttare la pattumiera, fare andare le lavatrici, cucinare, pulire la casa e simili. Già il fatto che ogni volta che vanno in giro anche solo per mangiarsi un panino oltre al pupo sono accompagnate dalla tata la dice molto.

Entrambe sono circondate da domestici, tate, cuochi, autisti e così via. Nessuna delle due, a metà del mese, si deve mettere a fare i conti per vedere di arrivare alla fine del mese e il "lavoro" che hanno non si può considerare propriamente tale, quindi un qualsiasi paragone è completamente fuori luogo.

Tornare a lavoro due giorni dopo il parto è giusto? Penso di no. Quando sarebbe giusto tornare a lavorare? Secondo me dipende, nel 99.9% dei casi non dopo 2 giorni o una settimana, ma spesso nemmeno dopo 3 mesi. Si parla molto di allattamento e di quanto sia importante l'allattamento a richiesta. Un bambino a 3 mesi deve essere ancora allattato (ovviamente se non si sta usando il latte in formula) e tornare al lavoro per 8 ore più il tragitto di andata e ritorno di sicuro influisce sull'allattamento.

Per la maternità, ma anche per qualsiasi campo, la cosa più importante è la possibilità di poter scegliere, possibilità che al giorno d'oggi pochisime persone (non solo donne) hanno.

Il fatto che la Hunziker sia tornata al lavoro dopo 2 giorni vuol dire che il congedo di maternità non dovrebbe essere garantito? Assolutamente no perchè lei non vive nello stesso modo della maggior parte delle altre donne.

Il fatto che un personaggio famoso, a poche settimane dalla gravidanza, sia perfettamente in forma come prima del parto vuol dire che è possibile per tutte le donne? Beh se tutte le donne avessero il loro dietologo personale, cuoco e personal trainer che le segue per tutta la gravidanza e che quindi riescono a mettere su solo il minimo dei kili indispensabili. E che poi quando partoriscono hanno tate che le fanno dormire quando il bimbo piange, i soliti cuochi, personal trainer, domestiche e via di seguito, allora si tutte possono tornare in forma anche a poche settimane dal parto.

Ma se io tutte queste persone che cucinano, puliscono, lavano, mi fanno fare ginnastica venendo a casa mia, e mi soffiano il naso quando mi cola non le ho, allora non si può pretendere che abbia lo stesso comportamento e reazione.

Ai genitori si dice sempre di non fare paragoni tra figli e bambini perchè ognuno è diverso, ma poi tutti a vedere, commentare e paragonare il comportamento di vicini, conoscenti e vip, come se crescendo la divesità che si aveva da piccoli sparisse.


mercoledì 16 ottobre 2013

Gita all'acquario di Genova #capitasoloame

Ieri su Genitori Crescono è comparso un post a dir poco favoloso: Capita solo a me?
L'ho letto e stavo morendo dal ridere mentre nella mia mente si sono affacciate un miliardo di situazioni durante le quali ho pensato alla stessa cosa.
Dagli effetti collaterali dei travasi Montessori, alla prima volta che abbiamo colorato con i colori a dita fatti con semplice farina e colorante alimentare, avverto viene una schifezza o fanno la palla o sono troppo liquidi. Alle ore passate in cucina per tirare fuori dal forno/pentola una cosa immangiabile, l'ultima volta è stata sabato scorso quando ho deciso di fare la pizza fatta in casa, compresa di impasto. E' venuta fuori una pizza tipo spizzico ma senza sale, perchè se la ricetta dice un pizzico di sale io ne metto un pizzico, mica una badilata!

Ma quello che vorrei condividere qui, o meglio cio per cui ho ancora bisogno di lamentarmi è la nostra gita all'acquario di Genova visto che c'era un'offerta su groupon, tra l'altro prima volta in cui ci andavo e per il quale avevo sentito un sacco di persone raccontare di giornate fantastiche passate in un posto paradisiaco.

Decidiamo di andare all'acquario in settimana, pensando che ci sarebbe stata meno gente, ci organizziamo con panini, acqua e tutto quanto. E' vero che il giorno scelto era uno dei 3 giorni di caldo africano a Genova, ma tanto andavamo all'acquario, quindi non saremmo stati sempre fuori al caldo, perciò non ci siamo preoccupati più di tanto.

Arriviamo all'ingresso ed effettivamente non c'era quasi nessuno.... perchè erano tutti dentro. -.-''

Entriamo e rimaniamo incastrati tra gruppi di famiglie e di ragazzi, non tantissimi da non riuscire a passare, ma tutti compatti che facevano da muraglia davanti alle vasche senza permettere l'avvicinamento al vetro tanto desiderato e non c'era verso di guadagnare un angolino nemmeno speronando con il passeggino o mandando il piccolo esploratore in avanscoperta.

Aspetti, aspetti, aspetti, il fagiolotto comincia a scalpitare, finlamente guadagni un pertugio dietro una colonna dal quale non vedi nulla, solo acqua.
Lui la guarda e dice, giustamente, ACQUA!
Si tesoro, ma guarda lì dietro che pesci grandi, ooohhhh.
Lui guarda dove indichi e dice, di nuovo ACQUA!

Si va be, la vasca è grande, è divisa in due, i lamantini sfaticati sono spiaggiati nell'altra parte della piscina, ma se ti sporgi vedi una coda muoversi... ooohhhh guarda uno spazietto da quella parte, corri a vedere, arrivi finalmente davanti a loro.... e loro vanno esattamente dove eravamo prima. Bast@@##!!!i

Stessa cosa con i pinguini e i delfini, i pesci li ha visti ma snobbati allegramente e dopo 45 minuti scarsi il giro era finito.

Ok, non c'è problema, abbiamo anche l'ingresso al giardino tropicale, arriviamo davanti e.... chiuso per pulizia (se non ricordo male)! O.O

Ok, dai, mangiamo i panini e poi vediamo di andare all'ascensore panoramico, terza ed ultima attrazione compresa nel biglietto. Il piccolo Taz ha deciso che non gli piacciono i panini, che è stanco e che i pesci sono antipatici. Decidiamo di fermarci a mangiare qualcosa in un ristorante appollaiato su un porticciolo, sperando che ci sia un po' di freschino, visto che ci sono 50° all'ombra. Arriva il pane ed il piccolo affamato lo afferra come se fosse nettare di fata e come al solito la metà finisce sbriciolata per terra......
Ooooo miracolo!!!!
Arriva un piccione e comincia a mangiarlo, ecco, finalmente un bimbo felice, che ride e fa urletti estasiato e rapito dal piccione. Un po mangia lui un po' dà da mangiare al piccione. Mai stato così contento!

Alla fine decidiamo di andare all'ascensore panoramico, lo vediamo da lontano, arriviamo davanti e leggiamo il cartello: all'interno dell'ascensore non c'è l'aria condizionata.

Ci fermiamo, ci guardiamo, e in contemporanea diciamo, torniamo a casa.

La sera sento mia mamma che mi dice, ma guarda, le gite all'acquario/museo e simili fagliele fare quando sarà più grande con la scuola, tu basta che lo porti in Duomo a Milano, gli dai un sacchettino di semi e lo lanci in mezzo ai piccioni e vedrai che sarà il bambino più felice di questa terra. E se proprio vuoi andare da qualche parte, vai in qualche paesino dove ci sono prati e parchetti e lo doti di una palla, anche lì il divertimento è assicurato! -.-''

 

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Chi sono

Una cacciatrice di tempo alla ricerca di ore, minuti e secondi per poter realizzare tutte le idee e i progetti che ogni giorno mi vengono in mente.

Sono la moglie di un brontolotto programmatore che non conosce giorni e orari passando quindi a lavorare dalle 30 alle -5 ore al giorno.

E sono anche la mamma di un piccolo tornado ultimamente ribattezzato piccolo Taz (come il famoso diavoletto della Tanzmania) e la futura mamma di quello che al momento è un cocomero nella mia pancia.

Ongi giorno è un nuovo giorno pieno di idee e nuove attività che cercano di farsi largo tra lastanchezza e la routine.
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