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sabato 16 novembre 2013

Guerra ai contenuti o alla tecnologia?

Ho letto un paio di giorni fa un post interessante di Gina Barilla, Mobile born, alla fine del quale chiede come ci comportiamo con i nostri figli e il nostro pensiero sui bambini che utilizzano la tecnologia.

Avevo cominciato a rispondere, ma c'erano così tante cose da dire, che mi sono dovuta interrompere per riordinare un attimo le idee e trovare un po' di tempo tranquillo per mettere su carta i miei pensieri.

Noi siamo una famiglia ipertecnologica, più che per l'utilizzo in se per il suo funzionamento, beh siamo entrambi programmatori appassionati di robotica e con nonno ex programmatore, quindi in casa nostra arriva un po' di tutto.

Secondo me solitamente si confonde l'oggetto con il contenuto, soprattutto il significato di contenuto per bambini e contenuti "normali".

I prodotti per bambini, dai cartoni, ai giochi materiali fino alle applicazioni, non sono denominati in questo modo solo perchè contengono immagini e linguaggi adatti ai bambini, ma perchè sono pensati per attirare la loro attenzione e cercare di mantenerla su di sè. Questo vuol dire che se vengono usati o visti spesso possono causare anche una dipendenza, lo so il termine è forte ma non me ne viene in mente nessun'altro.

Per questo motivo tv e accessori vari si cerca di farli usare dai più piccoli per poco tempo e spesso quando li si spegne partono i capricci e i pianti, perchè vuol dire che quel prodotto è stato fatto così bene da attrarre l'attenzione del bambino così a lungo che lui vuole continuare ad utilizzarlo.

Noi non siamo contro l'utilizzo della tecnologia da parte dei bambini, ma più che altro per una scelta di contenuti non studiati apposta per bambini.

Ad esempio il piccolo Taz a volte vede la tv, ma principalmente documentari sulla natura (visti prima da noi nel caso ci siano scene di caccia tra leoni e gazzelle), ovviamente i documentari devono essere fatti bene con immagini nitide ed inquadrature belle. Oppure programmi tipo "Come è fatto", che dura una ventina di minuti e ti fa vedere come nasce un determinato oggetto.

Quando guarda questi tipi di programmi solitamente dopo un quarto d'ora circa non ha più voglia di vedere la tv ma vuole tornare a giocare perchè si è riposato abbastanza, ha visto cose interessanti che non astraggono troppo la realtà e non c'è nulla di specifico pensato per attrarre la sua attenzione, tipo canzoncine ed effetti grafici particolari con colori troppo vivaci. Se vista così la tv, con noi accanto, anche vederla un pochino tutti i giorni non la trovo un comportamento troppo negativo, ovviamente basta non piazzarcelo davanti per ore ed ore perchè anche una lezione di fisica teorica diventerebbe estremamente negativa. ^.^"

Quando invece capita che guardi i cartoni, magari dai nonni o dagli zii, allora lì il suo comportamento cambia completamente. Se glie ne dessimo la possibilità starebbe seduto tutto il giorno a fissarla come imbambolato e nel momento in cui la tv viene spenta comincia a fare i capricci perchè ne vuole ancora. In questo caso quindi 15 minuti al giorno diventano subito anche troppi.

Stessa cosa per il tablet, l'unica cosa che utilizza, al momento, sono applicazioni per prendere appunti. In pratica un foglio bianco o colorato sul quale puoi scrivere con il dito o il pennino, cambiare colore e spessore del tratto. In pratica per lui è come se fosse una lavagnetta magnetica, tipo quella grande che ha, ma sulla quale può usare anche i colori.

Secondo me per i bambini è molto più intuitivo il tablet rispetto al pc perchè spostando le icone, toccandole direttamente sul monitor, il collegamento azione-reazione è molto simile a quello che avviene nella realtà, rispetto ad utilizzare un mouse, infatti le poche volte che si avvicina al pc cerca di spostare le cose toccando il monitor. -.-" Quindi da questo punto di vista il tablet è migliore rispetto al pc.

Tutta la tecnologia, così come le invenzioni, e il progresso hanno generato degli effetti positivi e degli effetti negativi. Basti solo pensare al vantaggio che abbiamo non dovendo più coltivare un orto o allevare gli animali, perchè basta andare a prendere il prodotto finito (e pulito) in negozio. Un enorme vantaggio indubbiamente, ma grazie al quale molti bambini (e a volte adulti) non sanno da dove arrivino i vari alimenti e il tempo e la fatica che ci vuole per ottenerli.

Il vero problema della tecnologia, ovviamente sempre secondo me, è il confondere l'oggetto in sè con i contenuti che vengono poi inseriti maggiormente, facendo coincidere questi ultimi con l'invenzione originale che probabilmente non aveva nulla a che vedere con il suo uso finale.
 

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Chi sono

Una cacciatrice di tempo alla ricerca di ore, minuti e secondi per poter realizzare tutte le idee e i progetti che ogni giorno mi vengono in mente.

Sono la moglie di un brontolotto programmatore che non conosce giorni e orari passando quindi a lavorare dalle 30 alle -5 ore al giorno.

E sono anche la mamma di un piccolo tornado ultimamente ribattezzato piccolo Taz (come il famoso diavoletto della Tanzmania) e la futura mamma di quello che al momento è un cocomero nella mia pancia.

Ongi giorno è un nuovo giorno pieno di idee e nuove attività che cercano di farsi largo tra lastanchezza e la routine.
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