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lunedì 18 novembre 2013

Piccole crocette crescono... alla ricerca del retro perfetto

Se ci si informa su internet, cosa che ho fatto visto che non conosco nessuno che sappia ricamare, il punto croce è di una facilità inaudita, basta fare le crocette, una dopo l'altra e il gioco è fatto. Poi però continui a leggere e subito ti dicono che la cosa fondamentale è che il retro deve essere perfetto, quindi composto solo da linee verticali. A questo punto partono mille esempi di piramidi: a testa in su, in giù, laterali, ma SOLO piramidi e basta, come se queste coprissero tutti i dubbi che ti potresti fare durante una realizzazione.

Dopo aver letto un po' di tutorial ed aver cercato un po' di schemi semplici, ho provato anch'io a fare il mio primo lavoro.

Ecco, le piramidi le prenderei ad una ad una e le lancerei a tutte le persone che hanno perso tempo e fatica per spiegarle, ma che non hanno pensato di scrivere come fare quando si deve saltare un quadratino. Lì la linea verticale come faccio a farla? Finisco il lavoro e ricomincio? Ma se ci sono 3 crocette una accanto all'altra ma con un quadratino bianco in mezzo cosa faccio? La fiera della singola crocetta o mi azzardo con una linea orizzontale?


Dopo aver passato giorni a riempire excel e quaderni a quadretti per cercare l'ordine migliore per partire e dove arrivare e come saltare da un punto all'altro, alla fine ho deciso di ignorare completamente il retro e fare come se non esistesse.

 

Il davanti è venuto abbastanza bene, quindi il progetto si è trasformato in un cuscino, così il retro è nascosto e non ci devo pensare più, considerando poi che è uno dei lavoretti per il calendario dell'avvento, non avevo voglia e tempo da perdere senza trovare una soluzione.

A questo punto guardando il retro del primo lato, ti viene subito da metterti le mani in testa perchè è un macello: c'è più filo dietro che passa da un punto all'altro, rispetto a quello che è servito per il ricamo frontale. Quindi per il secondo lato ho cercato di avere un pochetto più di criterio, ok non molto ma un piccolo miglioramento c'è stato, diciamo che ora forse ho usato quasi la stessa quantità di filo per il retro e il davanti, anche se le linee orizzontali superano nettamente quelle verticali.



Adesso devo cercare una soluzione migliore, perchè i prossimi lavori che vorrei fare sono delle calze di Natale con ricamo davanti e sarebbe bello non avere un gomitolo aggrovigliato all'interno.

Ma mi domando se la realizzazione di un lavoro con il retro perfetto sia un mistero tramandato solo per via orale come le vere ricette delle tradizioni regionali, oppure se c'è una qualche organizzazione anti lineette verticali che si occupa di cancellare i consigli e le istruzioni per avere un retro perfetto quando nello schema non ci sono piramidi.

sabato 16 novembre 2013

Guerra ai contenuti o alla tecnologia?

Ho letto un paio di giorni fa un post interessante di Gina Barilla, Mobile born, alla fine del quale chiede come ci comportiamo con i nostri figli e il nostro pensiero sui bambini che utilizzano la tecnologia.

Avevo cominciato a rispondere, ma c'erano così tante cose da dire, che mi sono dovuta interrompere per riordinare un attimo le idee e trovare un po' di tempo tranquillo per mettere su carta i miei pensieri.

Noi siamo una famiglia ipertecnologica, più che per l'utilizzo in se per il suo funzionamento, beh siamo entrambi programmatori appassionati di robotica e con nonno ex programmatore, quindi in casa nostra arriva un po' di tutto.

Secondo me solitamente si confonde l'oggetto con il contenuto, soprattutto il significato di contenuto per bambini e contenuti "normali".

I prodotti per bambini, dai cartoni, ai giochi materiali fino alle applicazioni, non sono denominati in questo modo solo perchè contengono immagini e linguaggi adatti ai bambini, ma perchè sono pensati per attirare la loro attenzione e cercare di mantenerla su di sè. Questo vuol dire che se vengono usati o visti spesso possono causare anche una dipendenza, lo so il termine è forte ma non me ne viene in mente nessun'altro.

Per questo motivo tv e accessori vari si cerca di farli usare dai più piccoli per poco tempo e spesso quando li si spegne partono i capricci e i pianti, perchè vuol dire che quel prodotto è stato fatto così bene da attrarre l'attenzione del bambino così a lungo che lui vuole continuare ad utilizzarlo.

Noi non siamo contro l'utilizzo della tecnologia da parte dei bambini, ma più che altro per una scelta di contenuti non studiati apposta per bambini.

Ad esempio il piccolo Taz a volte vede la tv, ma principalmente documentari sulla natura (visti prima da noi nel caso ci siano scene di caccia tra leoni e gazzelle), ovviamente i documentari devono essere fatti bene con immagini nitide ed inquadrature belle. Oppure programmi tipo "Come è fatto", che dura una ventina di minuti e ti fa vedere come nasce un determinato oggetto.

Quando guarda questi tipi di programmi solitamente dopo un quarto d'ora circa non ha più voglia di vedere la tv ma vuole tornare a giocare perchè si è riposato abbastanza, ha visto cose interessanti che non astraggono troppo la realtà e non c'è nulla di specifico pensato per attrarre la sua attenzione, tipo canzoncine ed effetti grafici particolari con colori troppo vivaci. Se vista così la tv, con noi accanto, anche vederla un pochino tutti i giorni non la trovo un comportamento troppo negativo, ovviamente basta non piazzarcelo davanti per ore ed ore perchè anche una lezione di fisica teorica diventerebbe estremamente negativa. ^.^"

Quando invece capita che guardi i cartoni, magari dai nonni o dagli zii, allora lì il suo comportamento cambia completamente. Se glie ne dessimo la possibilità starebbe seduto tutto il giorno a fissarla come imbambolato e nel momento in cui la tv viene spenta comincia a fare i capricci perchè ne vuole ancora. In questo caso quindi 15 minuti al giorno diventano subito anche troppi.

Stessa cosa per il tablet, l'unica cosa che utilizza, al momento, sono applicazioni per prendere appunti. In pratica un foglio bianco o colorato sul quale puoi scrivere con il dito o il pennino, cambiare colore e spessore del tratto. In pratica per lui è come se fosse una lavagnetta magnetica, tipo quella grande che ha, ma sulla quale può usare anche i colori.

Secondo me per i bambini è molto più intuitivo il tablet rispetto al pc perchè spostando le icone, toccandole direttamente sul monitor, il collegamento azione-reazione è molto simile a quello che avviene nella realtà, rispetto ad utilizzare un mouse, infatti le poche volte che si avvicina al pc cerca di spostare le cose toccando il monitor. -.-" Quindi da questo punto di vista il tablet è migliore rispetto al pc.

Tutta la tecnologia, così come le invenzioni, e il progresso hanno generato degli effetti positivi e degli effetti negativi. Basti solo pensare al vantaggio che abbiamo non dovendo più coltivare un orto o allevare gli animali, perchè basta andare a prendere il prodotto finito (e pulito) in negozio. Un enorme vantaggio indubbiamente, ma grazie al quale molti bambini (e a volte adulti) non sanno da dove arrivino i vari alimenti e il tempo e la fatica che ci vuole per ottenerli.

Il vero problema della tecnologia, ovviamente sempre secondo me, è il confondere l'oggetto in sè con i contenuti che vengono poi inseriti maggiormente, facendo coincidere questi ultimi con l'invenzione originale che probabilmente non aveva nulla a che vedere con il suo uso finale.

giovedì 14 novembre 2013

Scrivere o costruire, questo è il problema

In queste settimane mi sono venute in mente una miriade di post da scrivere, alcuni riflessivi, altri di scoperte che avevo fatto o progressi raggiunti in attività che ho imparato autonomamente... in pratica tutte ^.^''
Ho quasi finito il mio primo lavoro a punto e croce, lo devo solo confezionare, il piccolo Taz ha cominciato a dormire nel lettino più grande, mi sono data alla panificazione ed ho scoperto che le mantovane mi vengono molto bene... anche troppo, l'ultimo kilo di pane è finito in un paio di giorni ed ho fatto un po' di progetti per i calendari dell'avvento per la casa.
Io e il piccolo Taz stiamo cominciando a crearci dei piccoli spazi individuali, se faccio le pulizie o lavori spostandomi da una stanza all'altra o comunque stando in piedi, allora lui gioca anche da solo, ma se mi siedo per scrivere o fare altre attività allora smette subito di giocare e cerca di prendere qualsiasi cosa stia facendo.

Inoltre la mattina spesso e volentieri viene a casa nostra la cuginetta che ha un mese in meno del topolino, e il caos è a questo punto l'unica costante della nostra giornata.

Quindi i momenti che non passiamo a giocare o a sistemare il caos che regna sovrano in casa, la scelta passa tra fare qualcosa delle mille attività che sto portando avanti in parallelo, oppure scrivere di quelle già fatte.
Al momento ha vinto la scelta di costruire. ^.^
Avrei bisogno di un collegamento diretto tra la mia mente ed un foglio di carta, in modo da poter scrivere tutto quello che mi viene in mente anche se sto facendo altre cose. ^.^'

lunedì 4 novembre 2013

Torta a prova di disastri





Come già detto precedentemente, la mia abilità in cucina è molto altalenante e si presta a molte interpretazioni soprattutto artistiche, quella più gettonata è il lancio carpiato nel cestino. ^.^''

Il problema, oltre all'ispirazione che non sempre mi accompagna, è la mia doppia personalità in cucina: un po' Archimede (di Topolino) mentre preparo gli ingredienti, pesandoli tutti al grammo ognuno nella sua ciotolina, ed un po' Paperino quando li devo poi mettere insieme.
Quindi una specie di disastro generale condito da mille ciotoline, bilance e bilancini, se lanciassi una bomba nel frigo avrei più probabilità di tirare fuori qualcosa di commestibile. -.-''
Inoltre da piccola a cucinare era solitamente mia mamma, il cui piatto forte era (ed è ancora) scaldare le schiscette mandate dalla nonna ^.^''
Il vero cuoco è mio papà che oltre a cucinare divinamente, cura anche la composizione dei piatti e della tavola, però lavorando dalla mattina presto alla sera tardi non aveva molto tempo per deliziarci dei suoi manicaretti e le domeniche che si dedicava alla cucina erano una delizia ed insieme un tormento.
Delizia perchè si mangiava divinamente, tormento perchè la personalità di Archimede l'ho presa da lui, ma portata a livelli di perfezione e precisione che ancora non sono riuscita a raggiungere, con una vena di creare sorprese anche questa ereditata perfettamente. Quindi si chiudeva a chiave in cucina per preparare le sue specialità tutte a mano (compresa la pasta)  verso le 9.00 del mattino ed apriva la porta solo quando la tavola era imbandita e la cucina in ordine, che avveniva più o meno verso le 3.00 del pomeriggio.

Tutto questo preambolo per dire che ora che mi cimento di più in cucina, tra i vari disastri che combino, a volte riesco a tirare fuori anche qualche pietanza non solo commestibile, ma addirittura buonissima, e che da ogni disastro imparo verità culinarie impensabili.

Ad esempio ho imparato che il bianco dell'uovo se non lo monti subito non si monta più, nemmeno se lo frulli per mezz'ora facendo quasi fondere il frullino.

Ho poi scoperto che il rosso dell'uovo non diventa una crema bianca se lo sbatti con lo zucchero di canna grezzo, perchè anche qui un frullino non basta, diventa si una crema ma con tutti i granellini di zucchero ancora lì belli visibili, perciò è inutile tentare di scioglierli.

Se nella ricetta c'è scritto di grattugiare la buccia di un limone, questa va proprio grattuggiata e non frullata perchè vengono fuori dei pezzetti troppo grossi da mettere nell'impasto e che se il limone è molle grattugiarlo diventa un'impresa. -.-

Ma nonostante questo sono riuscita a preparare una torta molto buona che è riuscita a mettere di buon umore il piccolo Taz dopo il primo assaggio,una mattina che si era svegliato tutto imbronciato.

La ricetta è la Torta profumata della nonna di Regina Sole, trovata sul forum di Cookaround.

E' una semplicissima torta fatta con farina, fecola, burro, latte, uova, bucce di limoni e lievito. Non sto a scrivere misure e procedimento perchè lo ha già fatto lei in modo impeccabile e corredando il tutto con varie foto, ma approfitto di questo post autocelebrativo per segnarmi il link alla ricetta perchè sicuramente la rifarò più volte.

Mi sa che comincerò una mini-rubbrica sui successi in cucina, seguita da un'enciclopedia su tutti quei piatti che invece sono stati dei veri e propri disastri.

lunedì 21 ottobre 2013

Realtà e illusione

E' da qualche giorno che si parla della Hunziker e del suo ritorno troppo precoce al lavoro che creano una pubblicità negativa e distorta della maternità, così come un po' di tempo fa si parlava Kate Middleton e di come fosse una mamma normale dopo la nascita del royal baby.

Secondo me nessuna delle due è una mamma "normale" nel senso proprio del termine. Non conosco, ovviamente, la loro organizzazione familiare, ma penso che nessuna delle due debba fare a turno con il marito per buttare la pattumiera, fare andare le lavatrici, cucinare, pulire la casa e simili. Già il fatto che ogni volta che vanno in giro anche solo per mangiarsi un panino oltre al pupo sono accompagnate dalla tata la dice molto.

Entrambe sono circondate da domestici, tate, cuochi, autisti e così via. Nessuna delle due, a metà del mese, si deve mettere a fare i conti per vedere di arrivare alla fine del mese e il "lavoro" che hanno non si può considerare propriamente tale, quindi un qualsiasi paragone è completamente fuori luogo.

Tornare a lavoro due giorni dopo il parto è giusto? Penso di no. Quando sarebbe giusto tornare a lavorare? Secondo me dipende, nel 99.9% dei casi non dopo 2 giorni o una settimana, ma spesso nemmeno dopo 3 mesi. Si parla molto di allattamento e di quanto sia importante l'allattamento a richiesta. Un bambino a 3 mesi deve essere ancora allattato (ovviamente se non si sta usando il latte in formula) e tornare al lavoro per 8 ore più il tragitto di andata e ritorno di sicuro influisce sull'allattamento.

Per la maternità, ma anche per qualsiasi campo, la cosa più importante è la possibilità di poter scegliere, possibilità che al giorno d'oggi pochisime persone (non solo donne) hanno.

Il fatto che la Hunziker sia tornata al lavoro dopo 2 giorni vuol dire che il congedo di maternità non dovrebbe essere garantito? Assolutamente no perchè lei non vive nello stesso modo della maggior parte delle altre donne.

Il fatto che un personaggio famoso, a poche settimane dalla gravidanza, sia perfettamente in forma come prima del parto vuol dire che è possibile per tutte le donne? Beh se tutte le donne avessero il loro dietologo personale, cuoco e personal trainer che le segue per tutta la gravidanza e che quindi riescono a mettere su solo il minimo dei kili indispensabili. E che poi quando partoriscono hanno tate che le fanno dormire quando il bimbo piange, i soliti cuochi, personal trainer, domestiche e via di seguito, allora si tutte possono tornare in forma anche a poche settimane dal parto.

Ma se io tutte queste persone che cucinano, puliscono, lavano, mi fanno fare ginnastica venendo a casa mia, e mi soffiano il naso quando mi cola non le ho, allora non si può pretendere che abbia lo stesso comportamento e reazione.

Ai genitori si dice sempre di non fare paragoni tra figli e bambini perchè ognuno è diverso, ma poi tutti a vedere, commentare e paragonare il comportamento di vicini, conoscenti e vip, come se crescendo la divesità che si aveva da piccoli sparisse.


mercoledì 16 ottobre 2013

Gita all'acquario di Genova #capitasoloame

Ieri su Genitori Crescono è comparso un post a dir poco favoloso: Capita solo a me?
L'ho letto e stavo morendo dal ridere mentre nella mia mente si sono affacciate un miliardo di situazioni durante le quali ho pensato alla stessa cosa.
Dagli effetti collaterali dei travasi Montessori, alla prima volta che abbiamo colorato con i colori a dita fatti con semplice farina e colorante alimentare, avverto viene una schifezza o fanno la palla o sono troppo liquidi. Alle ore passate in cucina per tirare fuori dal forno/pentola una cosa immangiabile, l'ultima volta è stata sabato scorso quando ho deciso di fare la pizza fatta in casa, compresa di impasto. E' venuta fuori una pizza tipo spizzico ma senza sale, perchè se la ricetta dice un pizzico di sale io ne metto un pizzico, mica una badilata!

Ma quello che vorrei condividere qui, o meglio cio per cui ho ancora bisogno di lamentarmi è la nostra gita all'acquario di Genova visto che c'era un'offerta su groupon, tra l'altro prima volta in cui ci andavo e per il quale avevo sentito un sacco di persone raccontare di giornate fantastiche passate in un posto paradisiaco.

Decidiamo di andare all'acquario in settimana, pensando che ci sarebbe stata meno gente, ci organizziamo con panini, acqua e tutto quanto. E' vero che il giorno scelto era uno dei 3 giorni di caldo africano a Genova, ma tanto andavamo all'acquario, quindi non saremmo stati sempre fuori al caldo, perciò non ci siamo preoccupati più di tanto.

Arriviamo all'ingresso ed effettivamente non c'era quasi nessuno.... perchè erano tutti dentro. -.-''

Entriamo e rimaniamo incastrati tra gruppi di famiglie e di ragazzi, non tantissimi da non riuscire a passare, ma tutti compatti che facevano da muraglia davanti alle vasche senza permettere l'avvicinamento al vetro tanto desiderato e non c'era verso di guadagnare un angolino nemmeno speronando con il passeggino o mandando il piccolo esploratore in avanscoperta.

Aspetti, aspetti, aspetti, il fagiolotto comincia a scalpitare, finlamente guadagni un pertugio dietro una colonna dal quale non vedi nulla, solo acqua.
Lui la guarda e dice, giustamente, ACQUA!
Si tesoro, ma guarda lì dietro che pesci grandi, ooohhhh.
Lui guarda dove indichi e dice, di nuovo ACQUA!

Si va be, la vasca è grande, è divisa in due, i lamantini sfaticati sono spiaggiati nell'altra parte della piscina, ma se ti sporgi vedi una coda muoversi... ooohhhh guarda uno spazietto da quella parte, corri a vedere, arrivi finalmente davanti a loro.... e loro vanno esattamente dove eravamo prima. Bast@@##!!!i

Stessa cosa con i pinguini e i delfini, i pesci li ha visti ma snobbati allegramente e dopo 45 minuti scarsi il giro era finito.

Ok, non c'è problema, abbiamo anche l'ingresso al giardino tropicale, arriviamo davanti e.... chiuso per pulizia (se non ricordo male)! O.O

Ok, dai, mangiamo i panini e poi vediamo di andare all'ascensore panoramico, terza ed ultima attrazione compresa nel biglietto. Il piccolo Taz ha deciso che non gli piacciono i panini, che è stanco e che i pesci sono antipatici. Decidiamo di fermarci a mangiare qualcosa in un ristorante appollaiato su un porticciolo, sperando che ci sia un po' di freschino, visto che ci sono 50° all'ombra. Arriva il pane ed il piccolo affamato lo afferra come se fosse nettare di fata e come al solito la metà finisce sbriciolata per terra......
Ooooo miracolo!!!!
Arriva un piccione e comincia a mangiarlo, ecco, finalmente un bimbo felice, che ride e fa urletti estasiato e rapito dal piccione. Un po mangia lui un po' dà da mangiare al piccione. Mai stato così contento!

Alla fine decidiamo di andare all'ascensore panoramico, lo vediamo da lontano, arriviamo davanti e leggiamo il cartello: all'interno dell'ascensore non c'è l'aria condizionata.

Ci fermiamo, ci guardiamo, e in contemporanea diciamo, torniamo a casa.

La sera sento mia mamma che mi dice, ma guarda, le gite all'acquario/museo e simili fagliele fare quando sarà più grande con la scuola, tu basta che lo porti in Duomo a Milano, gli dai un sacchettino di semi e lo lanci in mezzo ai piccioni e vedrai che sarà il bambino più felice di questa terra. E se proprio vuoi andare da qualche parte, vai in qualche paesino dove ci sono prati e parchetti e lo doti di una palla, anche lì il divertimento è assicurato! -.-''

martedì 15 ottobre 2013

Il ritorno delle allucinazioni uditive

Quando si aspetta un bimbo si è subissatti di consigli, raccomandazioni, cose da fare e da non fare, da quando nasce a quando andrà all'università. C'è una cosa però che nessuno ti dice, ovvero gli effetti collaterali della carenza di sonno e di un fagotto che ha come unico mezzo di comunicazione il pianto.

Comincerai a sentirlo piangere SEMPRE, anche quando lui sarà tranquillo, sereno e paciarotto.

Soprattutto sentirai il pianto immaginario appena ti addormenti. Eccoti finalmente accasciata sul letto, la palpebra crolla come un macigno, ti stai addormentando... ed arriva lui! Il pianto immaginario che ti fa fare un salto nel letto e correre alla culla per prendere il frugoletto che invece se la dorme della grossa.
Tu lo guoardi e lui dorme, lo guardi di nuovo e lui continua a dormire. Allora vai a chiedere al brontolotto se anche lui l'ha sentito piangere, pensando che magari l'ha fatto nel sonno e nel tragitto letto-culla si è tranquillizzato. E invece no, lui non ha sentito nulla, nessun pianto nè movimento, ha soltanto visto te che d'improvviso saltavi sul letto e correvi come un'indemoniata alla culla, con un occhio aperto e l'altro chiuso, riuscendo contemporaneamente a rimbalzare su ogni ostacolo/spigolo che incontravi sul tragitto.

Da quel punto in poi il tuo atteggiamento cambia, perchè se senti le voci, o meglio i pianti immaginari, allora appena senti piangere, dopo il primo salto, ti giri e chiedi: "l'hai sentito anche tu?", sperando che la risposta sia un "cosa?". Se invece non c'è nessuno al quale chiedere conferma, dopo il salto di rito ti blocchi per aspettare il secondo verso/urlo/pianto.

Ecco, in questi giorni il piccolo Taz ha ripreso a svegliarsi di notte (non le solite 1/2 volte classiche che non ha mai abbandonato), ma anche 6/7 volte a notte, alternando urli disperati, come se il lettino stesse cercando di mangiarlo, a chiamate con tono preoccupato ed allarmato, che se ignorate si trasformano nell'urlo precedente.
Lui chiama e io rispondo (va tutto bene, chiudi gli occhi e dormi), lui chiama e io rispondo, lui dorme ed io rispondo perchè l'ho sentito chiamare, ma in realtà era solo un'allucinazione, con la conseguenza di svegliarlo -.-

lunedì 14 ottobre 2013

Gravidanze a confronto

Ogni gravidanza è diversa, si sa, ma peronalmente credo che la vera diversità si abbia con gravidanza senza figli e gravidanza con figli piccoli.


Riposo
In gravidanza è bene non stancarsi troppo, se durante il giorno se ne sente la necessità è molto utile fare il classico riposino, anche perchè man mano che la pancia aumenta, aumentano anche i risvegli notturni, causa vescica trasformata in pallone elastico per la gioia del piccolo essere che sta crescendo in pancia.

- Gravidanza senza figli: Essendo a casa ho seguito scrupolosamente questa direttiva, anzi a volte ne ho proprio abusato, trasformandomi in un perfetta mammut convinta di essere un bradipo (ogni riferimento è puramente casuale ^.^).

- Gravidanza con figli: Sono due anni che sogno di potermi riposare e di non stancarmi, dormire di notte e fare riposini di giorno, ma per il momento, oltre ai risvegli-vescica, ci sono anche i risvegli-bimbo-urlante. I riposini diurni sono devastanti perchè lo metti a letto, aspetti che si addormenti, ti metti a letto e appena ti addormenti lo senti correre fuori dalla sua stanza, dovendoti quindi alzare di botto proprio nel momento in cui sei più rintronata di quando hai chiuso gli occhi. Devo ancora capire come fare ad addormentarmi all'istante e non dopo 30/40 minuti, magari domani provo a tirare una testata dritta dritta al comodino invece di appoggiarla sul cuscino, forse aiuta l'addormentamento..... definitivo. ^.^''
Postulato: Se invece non fai il riposino pensando che tanto si sveglierà subito, è la volta buona che dorme 2 ore di seguito -.-

Caffè
In gravidanza sarebbe meglio non bere caffè o cose che contengono caffeina, trasformato in un non bere più di 3 caffè al giorno.

- Gravidanza senza figli: Nessun problema, se sono stanca dormo, diciamo che il caffè lo bevo giusto per il suo gusto, quindi le 3 tazze al giorno concesse sono più che sufficienti.

- Gravidanza con figli: Ecco, dopo essere andata a letto alle 22.00/22.30, primo risveglio: ore 01.00, secondo risveglio: ore 05.00, sveglia definitiva ore 07.30. I 3 caffè concessi al giorno non mi bastano nemmeno per svegliare un neurone -.-''

Sforzi
In gravidanza va bene fare sport ma non addominali e soprattutto non sollevare pesi.

 - Gravidanza senza figli: Come sopra il problema non si pone, se qualcosa pesa non lo sollevi. 
Il cartone con 6 bottiglie d'acqua da 2 litri l'una? Non c'è problema! Le porti su per le scale una alla volta, in questo modo zero addominali e tanto step senza neppure andare in palestra!

- Gravidanza con figli: Diciamo che anche se porti una bottiglia alla volta hai comunque in dotazione un bambino piombato che sulla bilancia peserà anche solo 12kg ma che, nalla realtà, a quel 12 va aggiunto uno zero... alla fine O.O
Inoltre in questo momento è in una fase: in braccio in braccio in braccio. Ho provato a fregarlo prendendolo in braccio, ma sedendomi per terra... hehe... ma per il momento non ci è ancora cascato. -.-''

Ce ne sono mille altre di differenze ma queste, al momento, sono le mie tre vincitrici.


lunedì 7 ottobre 2013

Rispetto per gli anziani sempre e comunque?

Vari dizionari online riportano lo stesso identico significato:
Sentimento e atteggiamento che nasce dalla consapevolezza del valore di qualcosa o di qualcuno.
Quindi io ti rispetto perchè sono consapevole del tuo valore.

Si dice che si deve rispettare gli anziani perchè hanno vissuto molti anni, quindi hanno fatto molte esperienze di vita e perciò conoscono molte più cose di te.

......mmmmm......Dipende....

Io rispetto una persona in quanto individuo, non per la sua età.

Soprattutto una persona, indipendentemente dall'età, se non porta rispetto a nessuno e dimostra più volte di non aver acquisito valori ed esperienze durante la sua lunga vita, ma di averla dedicata soltanto a creare discordia tra le varie persone e che ha cercato soltanto di impossessarsi di tutto ciò che la circonda a discapito di chi le sta attorno, merita rispetto?

Per me no.

Vuol dire che non vengo lì ad insultarti o a farti dispetti, ma semplicemente quello che tu dici non lo reputo di valore.

Cosa fare quando una persona anziana si comporta in modo irrispettoso, offensivo e minaccioso nei confronti di tutti gli altri condomini? Minacciando anche di mandare i suoi nipoti per farti malmenare e che in casa possiede delle armi?

Alcuni condomini dicono eh ma poverino è anziano.... e quindi?

Io sono incinta e allora?
Mi da diritto di insultare e minacciare gli altri?
Perchè se è così domani vado in giro per la città ad insultare chiunque mi capiti a tiro!

Negli ultimi 10 anni tale soggetto ne ha fatte di tutti i colori e più passano gli anni e peggio ne combina, l'ultima è stata quella di tagliare e sradicare delle piante da una proprietà privata perchè a lui non piacevano e visto che secondo lui tutto il palazzo è suo lui può fare quello che vuole.

Ma siamo fuori di testa!! Arghhhh.....

Non vedo l'ora che arrivi il nuovo amministratore, visto che il nostro è dato per disperso da tempo immemore, per risolvere tutta questa situazione.

Ma è così in tutti i condomini? Leggendo su internet sembrerebbe di si. Oo

Eppure non mi sembra ci voglia una grande fatica a cercare di andare d'accordo, e se proprio non si è d'accordo si vede cosa prevede la legge e si rispetta quanto dice, punto.
Non è che chi grida più forte, o ha più nipoti o più anni vince, cosa siamo nel Far West?

Grrrr... oggi volevo scrivere un sacco di cose diverse, ma non sono riuscita a non sfogarmi, in fondo questo è il mio blog e qui posso scrivere quello che voglio. ^.^




venerdì 4 ottobre 2013

Ritorni e nuovi arrivi

E dopo ben 7 post sono sparita dalla circolazione.
Eh si, a volte capita, quando si è presi da modifiche, cambiamenti, arrivi, partenze...
Il piccolo trottolotto si è trasformato in un piccolo diavoletto della Tasmania, guadagnandosi ora il nome di piccolo Taz.
Modifiche lavorative ed organizzazioni familiari sono in fase di riorganizzazione dopo mesi di completa autogestione artistica, ovvero programmazione vicino allo zero.
Ore di sonno calate drasticamente e per le quali ancora non si vede un bagliore di speranza...
Un nuovo arrivo in famiglia, per il momento solo un fagiolo in pancia, o meglio un melone visto la grandezza della suddetta pancia.
Il tutto annaffiato da una crescita fulminea del piccolo Taz che alla mirabolante età di 17 mesi ha imparato a scavalcare dal lettino con le sbarre e ad aprire le porte.
Beh... diciamo che forse ricomincio a scrivere, forse più di qualche post, forse tutte le idee che ho in mente troveranno la strada per uscire dalla mia testa ed arrivare alla tastiera...
In pratica...
Forse!

lunedì 27 maggio 2013

Il tempo per i genitori amplificati


Solitamente si parla di bambini amplificati, di come la regolarità e l'organizzazione li aiuti, e delle giornate vissute dai genitori di bimbi amplificati per rendere il tempo migliore per i bimbi e per i grandi.


Però non si parla molto dei genitori amplificati e se poi questi genitori amplificati hanno dei bimbi amplificati? 


Allora ecco che ogni giorno è un'avventura piena di fuochi d'artificio.

Come faccio ad organizzare il suo tempo se non riesco nemmeno ad organizzare il mio?
Come faccio ad aiutarlo ad essere più costante in quello che fa, se io sono la prima ad avere mille progetti in corso e a trovarne di nuovi ogni giorno che passa?


A me piace pianificare le cose, mi infonde gioia la pianificazione, ci perdo molte ore facendo schemini in excel, diagrammi e disegni, per poi dover buttare tutto all'aria perchè ho perso tutto il tempo per pianificare e non me ne rimane più per fare le cose, e quindi mi ritrovo ad improvvisare.


Il tempo può essere amico o nemico, dipende dai giorni, dipende da come ci si sveglia la mattina e da quante nuove idee ti sono venute in mente durante la notte.
Il tempo, a sapersi organizzare, lo si trova... forse... per portare avanti tutti i progetti importanti.
Il tempo, quando viene diviso tra le varie attività, scorre con un dolce ticchettio ben sincronizzato.
Il tempo, spesso, si trova a dover fare i conti con la voglia quasi inarrestabile di dover fare assolutamente qualcosa che ci è venuta in mente ora, in questo preciso momento.


Ad ogni nuova idea vorrei dedicarci 24 ore, ad ogni nuovo progetto altre 24, a stirare vorrei dedicarci 24 ore (anche se non stiro mai, ma le poche volte che l'ho fatto ho notato che è un'attività che mi rilassa molto, prendo la maglietta, la stiro, la piego e la ripongo, un ciclo completo portato a termine in pochi minuti)... Ci sono mille attività che vorrei fare con il trottolino e mille progetti da discutere e realizzare con il brontolotto.

Alla fine, però, col tempo ti ci devi sedere un attimo, prendere insieme una buona tazza di cioccolata calda con la panna (ok è quasi estate ma, dato il tempo, mi ispira di più una cioccolata calda che una buona spremuta fresca), e parlarci un attimo.
Essere sinceri e venirsi un po' incontro perché a litigare non si va da nessuna parte.
Allora ti viene un'idea e la proponi.
Un'idea lunga 30 minuti.
Perchè il primo grande problema è che il tempo non lo calcoli in minuti, ma in base alle tue sensazioni e all'attività che in quel momento chiama per ricevere tutta la tua attenzione.
L'orologio non lo porto ancora da prima che ci fosse il boom dei cellulari, ma ora con il cellulare ho trovato un alleato.
Facciamo una pianificazione semplice semplice: scriviamo l'elenco di tutte le cose che vorrei fare, vediamo quelle che, in teoria vorrei/dovrei fare tutti i giorni, e ad ognuna ci dedichiamo 30 minuti, puntiamo la sveglia e quando suona terminiamo e passiamo alla seguente.

 
Quindi al momento abbiamo:
- pensare e scrivere idee per un progetto lavorativo da fare insieme al brontolotto: 30 minuti al giorno
- imparare a disegnare: 30 minuti al giorno
- progettini per Natale: 30 minuti un giorno si ed uno no
- decorazioni per la casa per l'estate: 30 minuti un giorno si ed uno no
- scrivere: 30 minuti al giorno
- leggere: 30 minuti al giorno (col tablet si possono risicare minuti portandoselo in giro per leggerlo nei momenti di pausa... bagno incluso ^.^)
- migliorare l'inglese: 30 minuti un giorno si ed uno no
- imparare nuove lingue: prima decidiamo un ordine d'importanza perchè imparare 5 nuove lingue tutte insieme forse al momento non è fattibile, troviamone una o al massimo due e poi ne riparliamo -.-"


Il resto del tempo è diviso tra il lavoro, il trottolotto, una semi-parvenza di ordine in casa, cucinare (qualche volta) e riposarsi, che sono 2 giorni che crollo a letto alle 9.00 perche sono sfinita.





 

 Questo post partecipa al blogstorming





domenica 26 maggio 2013

Perle di saggezza: ginnastica, pigiama e pipì


Appena ad una donna spunta un po' di pancina, ecco che spuntano anche i consigli.

Peccato che ciò che ti dicono solitamente è inutile, dannoso per te o il bimbo e solitamente contradditorio. Del tipo, non prenderlo in braccio quando piange che prende il vizio, ma non farlo piangere altrimenti gli viene l'ernia O.o Ok e quindi che faccio? Lo prendo? Non lo prendo? Lo lascio sospeso sul letto?

Peccato che nessuno ti dica quello di cui hai veramente bisogno, ovvero consigli semplici ed oggettivi. Cose che avresti voluto sapere, ma che nessuno ti ha mai detto.

Secondo me, ci sono 3 cose fondamentali che si dovrebbero dire ad una coppia che sta per avere un bimbo:

 Esercizi per braccia e schiena.
Che lo si tenga tanto o poco in braccio sono scelte personali, ma visto che prima di deambulare da solo ne passeranno di mesi, avrà bisogno di qualcuno che lo porti dal punto A al punto B. Ad esempio dal lettino al fasciatoio.
Come farlo, che percorso, quanto far durare il tragitto sono tutte scelte personali, ma sappiate che voi sarete il suo mezzo di locomozione e che anche se è piccolo, il peso del frugoletto è pari a quello del piombo.
Quindi per non trovarsi dopo un po di tempo con la schiena a pezzi e le braccia dolenti, perchè non fare un po' di sana ginnastica per braccia e schiena? Magari allenandosi a portare un sacchetto di patate dal lettino al fasciatoio in modo da trovare il movimento migliore?

Cambi completi vicino al fasciatoio e lenzuola pulite accanto al lettino.
I bimbi si bagnano e a volte il pannolino non ce la fa a contenere tutto, specialmente la notte.
Quindi, invece di vagare per casa per recuperare i cambi e le lenzuola riposte ordinatamente nei vari armadi, tenerne un paio proprio accanto al letto e al fasciatoio, fa risparmiare minuti preziosi che vi permetteranno di tornare a letto prima. ^.^

La posizione del cambio del pannolino. 
 Ai bambini piace fare pipì appena gli si toglie il pannolino, quindi MAI cambiarlo stando proprio di fronte a loro, per evitare di essere annaffiati, perchè così il getto colpirà voi e il pavimento, quindi oltre a dover pulire il pavimento vi dovrete anche cambiare.
Stare SEMPRE in diagonale, tanto il pavimento si bagna ugualmente, ma almeno voi rimarrete asciutti.


Grembiulino plastificato. 
Prima o poi, a seconda del bambino, arriva il momento dello svezzamento. Tutti sono pronti a dirti come fare, metodo classico o autosvezzamento, omogenizzati industriali o solo cibo fatto totalmente in casa, imboccarlo si o imboccarlo no. Anche in questo caso ognuno è libero di scegliere come preferisce, ma qualsiasi cosa scegliate sappiate che difficilmente arriverete alla fine del pasto tutti puliti. Lui, voi, il tavolo, il pavimento... ovviamente dipende anche dalla forza e dalla creatività del bambino vedere fin dove riesce a sporcare. Quindi dopo aver lavato un pigiamino ad ogni pasto ho optato per prendere un grembiulino plastificato, tipo quelli per dipingere. In questo modo, anche se il grembiule si sporca, alla fine del pasto basta toglierlo e il bimbo per magia è pulito (ok, ci vuole una lavata a mani, faccia e forse anche ai capelli). Quindi, mentre lui zampetta in giro, si può pulire il resto della cucina senza dover cambiare anche lui e senza avere un altro pigiama da lavare. ^-^

Finalmente ho trasmesso al mondo le mie perle di saggezza. ^-^

martedì 21 maggio 2013

72 progetti a Natale


Ormai è autunno e Natale è alle porte.. ah no? Veramente? Mi sembrava....
Ok, non è autunno e forse nemmeno Natale è alle porte, ma la mia amica Ispirazione qualche giorno fa mi ha sussurrato un'idea che ormai non vuole più abbandonarmi.

Quest'anno il trottolino avrà quasi 2 anni, quindi vivrà il Natale in modo più consapevole rispetto all'anno scorso, perciò perché non fare un bel calendario dell'avvento?

Ok, bello il calendario dell'avvento, ma cosa ci mettiamo dentro?

Piccoli giochini presi durante l'anno? Mmmm.... si, potrebbe essere un'idea, ma poi anche se piccoli sono comunque regali.

Cioccolatini, dolcetti e simili?
Mmmm... anche questa potrebbe essere un'idea, ma qualche dolcetto lo mangia già adesso, va a finire che rotoliamo per casa.

E qui la mia amica fidata ha avuto l'illuminazione:


Ma visto che vogliamo anche addobbare la casa in modo festoso, perché non mettere gli addobbi nel calendario dell'avvento? In questo modo il regalo è per tutti e non un semplice dolcetto o giochino, in più man mano che si avvicina il Natale anche la casa diventa più allegra.

Che idea fantastica!!! Lo voglio anch'io! 
Lo voglio anch'io!

Facciamo che i calendari dell'avvento di tutta la famiglia saranno addobbi per la casa, e chi apre il pacchetto decide anche dove posizionare l'addobbo.

Ok, facciamo i calcoli, noi siamo in 3, i giorni sono 24, 3x24=72.

Bene per Natale dobbiamo confezionare 72 decorazioni!!

O.o

Ci staranno tutte in casa? Non abitiamo mica in una villa.
Non c'è problema, quelle che non ci stanno si può decidere di metterle nella casa dei nonni al piano di sotto, chi decide dove posizionarla può scegliere qualsiasi posto!

Ma secondo te riusciremo a confezionare 72 decorazioni per Natale? Ti ricordo che abbiamo anche mille altri progetti che vogliamo fare.
Sicuramente! Una decorazione può anche essere un disegno da colorare, oppure creare delle palline da appendere disegnandole su cartoncini colorati. Se vediamo che non ce la facciamo ci lanciamo su progetti semplici semplici. 
E se proprio ci va male mettiamo tutti al lavoro, il piccolo turbine colora, il brontolino ritaglia, e noi ci beviamo una cioccolata calda ^.^

Ok affare fatto, che la sfida cominci e vediamo che creazioni riusciamo a tirare fuori, perché a me un centinaio di idee sono già venute in mente. ^-^

venerdì 17 maggio 2013

Ispirazione


In questi giorni frenetici le idee si sono susseguite ed accavallate vorticosamente nella mia testa senza riuscire a trovare il tempo ed il momento giusto per venire fuori, perché per scrivere non ho bisogno solo del tempo, ma anche dell'Ispirazione.

Un'Ispirazione che deve fare i conti con la stanchezza, il lavoro, i giochi insieme al trottolino, e il tempo passato col mio brontolotto.

Un'Ispirazione che grida forte e urla, per non passare inosservata, per dirmi che è qui, e che dobbiamo fare SUBITO qualcosa di importantissimo, che se lo faremo allora tutto risplenderà di una gioia e felicità immensa, altrimenti si apriranno i mari dell'abisso più profondo pronti ad incatenarla e a non farla più uscire.

Ok, forse sono stata un po' troppo melodrammatica, ma Ispirazione non ha mezze misure.

Ispirazione non arriva solo per attività tipicamente creative, ma per ogni azione quotidiana.

Cucino insieme alla mia amica Ispirazione? Allora ecco che magicamente riesco a preparare un pasto buono, gustoso e nutriente, sistemato a volte anche in modo invitante.

Ispirazione è uscita e non è in casa? Non c'è problema, arriva il pasto essenziale, nutriente e mangiabile, ma dire che è buono è un po' troppo.

Ispirazione a volte è molto selettiva nelle attività che vuole fare. Arriva armata di strofinacci, spruzzini e bacinelle per pulire....

ma non vuole pulire tutti i piatti e le pentole che fanno festa nel lavandino e su tutto il ripiano.
No no.

Nemmeno sistemare giochi, libri e fogli sparsi su ogni superficie libera e non.
Assolutamente quelli no.

Ispirazione è venuta qui pronta per pulire e sistemare il cassettino dei sacchettini della cucina, perchè se loro sono tutti buttati dentro così alla rinfusa non va bene. Vanno presi ad uno ad uno, fatti a mo di nodini in modo da occupare poco spazio e riposti ordinatamente. Soltanto dopo si potrà sistemare tutto il macello che rega sovrano ^-^


Ispirazione in questi giorni ha avuto moltissime idee, e me le ha passate tutte, alcune sussurrate, altre cantate ed altre ancora scritte sugli angolini dei libri.

Io ho preso nota di tutto ciò che vuole fare e ho consigliato anche qualche attività extra, che tanto ormai il tempo me lo fabbrico da sola.

Quindi se Ispirazione vorrà, nei prossimi giorni posterò a poco a poco tutte queste idee meravigliose.

domenica 12 maggio 2013

Festa notturna della mamma


Auguri a tutte le mamme!!




Un urlo nella notte.
mmm... Forse sognavo, non sembra sentirsi nulla....AAAAAhhhhhhhhhhhhhh
No non era un incubo, ok rotolo giu dal letto e arranco nella cameretta,  eccolo lì, in piedi con le manine tese fuori dal lettino e i lacrimoni, mentre salta cercando di uscire.Non faccio in tempo a prenderlo in braccio che  si dimena per scendere, raggiunto il suolo corre verso la sala, al buio, prende i suoi pentolini e comincia a mescolare e ad assaggiare.
mmm... avrà fame e si sta preparando qualcosa O.o?Topolino, è l'una passata, se hai fame ti preparo un po' di latte e torniamo a dormire che è notte, vedi è tutto buio?
  
Nulla, deve aver sognato un piatto così buono che l'estro creativo non puo piegarsi al sonno e alla notte, deve assolutamente preparare quella delizia.
Accendo la luce perchè lui vede anche al buio, ma io sembro la pallina di un flipper.
Lo osservo mentre prende una ranocchia di gomma e la mette nel pentolino, gira un po', mette il coperchio, muove un po' la testa, rialza il coperchio e l'assaggia con il cucchiaio di legno.
Rimette il coperchio, si gira e corre verso di me con un sorrisone enorme, porgendomi il pentolino saltellando e gridando gnam! gnam!
La mia festa della mamma l'abbiamo festeggiata così: di notte, seduti in sala a mangiare ranocchie di plastica (io).. e pezzi di pizza fatta ieri sera (lui).
Perchè mentre io avevo l'onore di mangiare quello che mi aveva preparato al momento, lui si è 'accontentato' della pizza.

giovedì 9 maggio 2013

Un universo da scoprire, analizzare ed osservare




Il trottolotto sin da piccolino ha dimostrato di avere una grande capacità di attenzione.Lui non osserva il mondo in modo sereno e spensierato, pronto a ridere e a sorridere a ogni gioco di luce, forme e colori.No, lui osserva con due occhioni attentissimi ed uno sguardo serio e concentrato, soprattutto quando si trova nel suo osservatorio mobile (ovetto e passeggino).Ogni persona che cammina e parla è una creatura fantastica alla quale dedica la sua più completa attenzione, quasi rapito da quello che sta dicendo o facendo, come se fosse intento a prendere appunti mentali e a cercare di memorizzare tutto.

Ma attenzione!

Per lui l'ovetto era il luogo dello studio, dell'analisi e della riflessione.
Se l'oggetto del suo interesse all'improvviso decideva di avvicinarsi a questo piccolo osservatore ed interagire con lui... allora ecco che partiva l'allarme invasione: labbro inferiore piegato in giù, occhioni pronti alla lacrima e urlo spacca timpani.
E si, un allarme che potrebbe competere con i migliori dispositivi di difesa: al primo avvicinarsi parte il labbro, poi gli occhioni e se l'invasore non si allontana ecco la sirena che non risparmia nemmeno la nonna adorata.
Perché fuori dall'ovetto la nonna era la sua gioia, accolta sempre con occhi luminosi e risata cristallina, ma dentro l'ovetto no, la nonna entrava a far parte dell'universo da studiare e analizzare.

Adesso che è diventato più grande (beh grande, un fagiolotto di 1 anno e 3 mesi e non una lenticchia di pochi mesi) il suo territorio di osservazione è cambiato e si è espanso. Dall'ovetto siamo passati al passeggino e poi a tutto il mondo conquistato liberamente sulle sue zampette, così da poter correre e ad arrampicarsi fino al suo elemento di interesse, per poi fermarsi di colpo a qualche metro di distanza per osservarlo con quegli occhioni indagatori e lo sguardo serio.
Nel passeggino il pianto e l'urlo spaccatimpani è stato sostituito da uno sguardo serio e di sfida, ma pronto a sciogliersi in un'allegra risata se l'analisi dell'soggetto termina con una valutazione positiva.
La nonna è stata ufficialmente tolta dal gruppo di elementi estranei ed ogni sua visione è motivo di gioia e di voglia di correrle in contro, a costo di portarsi dietro anche il passeggino.
Al parchetto ogni bambino è una nuova scoperta e come tale degna della sua massima attenzione: gli corre incontro per poi bloccarsi a qualche metro di distanza per osservarlo attentamente sempre con il suo sguardo serio.E quando finalmente finisce di studiare il suo ultimo soggetto ecco che prontamente corre verso un'altra scoperta da analizzare!

La vita di un esploratore in un universo nuovo e magico è una fantastica corsa verso tutte le meraviglie che si riescono scorgere.

domenica 5 maggio 2013

Un trottolotto saltellante

La vita di un trottolotto saltellante è sempre piena di giochi da inventare e posti su cui arrampicarsi o dentro i quali nascondersi.

Ogni bimbo ha davanti ai suoi occhi un mondo fantastico, pieno di sogni e scoperte, ed ogni genitore sa quanto è meraviglioso vederli esplorare e stupirsi, anche solo per il semplice raggio di sole che si riflette sul muro.

Ogni scoperta è una gioia per tutta la famiglia e più scoperte fa il bimbo più la famiglia è felice...

.......

ma quando le scoperte e le attività sono inarrestabili e si susseguono ad una velocità vorticante, la gioia può diventare una gioia stancante e disarmante.

Perchè è vero che la piccola trottola è piena di entusiasmo ed energie, ma io tutte queste forze a volte le perdo dalle tasche o le dimentico sul comodino.

Alla veneranda età di 15 mesi il mio trottolino non cammina ma corre, si arrampica e fa le giravolte; riesce a salire su quasi tutte le sedie, poltrone e divani; prende le bottiglie d'acqua per usarle come gradino per arrampicarsi sui pochi ripiani ancora inaccessibili; ha una propria volontà ed autonomia in ogni cosa che fa ed ogni rumore è una musica che fa scattare subito a destra e a sinistra la testolina seguita poi da tutto il corpo.

La vita insieme ad un trottolotto saltellante è un turbine di idee ed attività, canzoni e letture, energia (lui) e ricerca di un po' di riposo (noi).

La vita assieme ad un trottolotto saltellante è sfiancante ma molto, molto divertente!
 

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Chi sono

Una cacciatrice di tempo alla ricerca di ore, minuti e secondi per poter realizzare tutte le idee e i progetti che ogni giorno mi vengono in mente.

Sono la moglie di un brontolotto programmatore che non conosce giorni e orari passando quindi a lavorare dalle 30 alle -5 ore al giorno.

E sono anche la mamma di un piccolo tornado ultimamente ribattezzato piccolo Taz (come il famoso diavoletto della Tanzmania) e la futura mamma di quello che al momento è un cocomero nella mia pancia.

Ongi giorno è un nuovo giorno pieno di idee e nuove attività che cercano di farsi largo tra lastanchezza e la routine.
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